INTERVISTA A PAOLO TRUZZU

Ho avuto il piacere di intervistare Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari dal 2019 al 2024, candidato del centrodestra come Presidente della Regione Sardegna nel Febbraio del 2024 e attuale capogruppo dell’opposizione in consiglio regionale.

Abbiamo parlato delle esigenze della Sardegna, dall’eolico alla sanità, delle priorità delle opposizioni in consiglio regionale, ma anche delle recenti sconfitte subite dal centrodestra sia in Regione che a Cagliari.

Partiamo dall’assalto eolico che sta colpendo la Sardegna. 

Il centrodestra si è astenuto sulla moratoria proposta dalla presidente Todde. 

Lei è stato molto critico su di essa, definendola timida e insufficiente. Perchè? 

‘’Questa moratoria non solo non è intervenuta sugli aspetti urbanistici, come noi avevamo suggerito, ma soprattutto non ha l’effetto di impedire la realizzazione di nuovi impianti, ma solo di sospendere l’installazione degli impianti che dovessero ottenere un’autorizzazione da qui ai prossimi mesi. 

Rimane quindi la possibilità di ottenere una autorizzazione che certo non avrà degli effetti immediati, ma che, allo scadere dei 18 mesi, potrebbe avere degli effetti.

Secondo noi bisognava agire diversamente: sarebbe stato necessario individuare le aree idonee, come alcune zone industriali o aree già compromesse per precedenti insediamenti industriali; in queste aree infatti gli impianti non avrebbero avuto particolare impatto sul paesaggio.

La legge della Presidente Todde invece non produrrà gli effetti che si intendono raggiungere, e le notizie in questi giorni lo dimostrano, parlo per esempio dell’impianto che si sta costruendo a Villacidro.

La Presidente ha detto che quest’ impianto è stato autorizzato dalla giunta Solinas, ma in realtà la prima autorizzazione era stata emanata dalla giunta Pigliaru.

Mi è inoltre dispiaciuto che non siano stati accettati alcuni nostri emendamenti che inserivano un parere obbligatorio della regione sui grandi impianti, perché se è vero che la regione partecipa al processo autorizzativo, un conto è partecipare senza potere di veto, un altro è avere il potere di impedire la realizzazione di un determinato impianto, come noi speravamo.’’

Un’altro tema caldo è certamente quello della sanità. Lei ha aspramente criticato l’assessore alla sanità, Armando Bartolazzi, fedelissimo della Presidente Todde.

Cosa non la convince di Bartolazzi?

“L’assessore Bartolazzi sin dall’inizio della legislatura ha fatto alcune dichiarazioni che ci hanno fatto capire che la sua competenza nel campo dell’organizzazione sanitaria e della conoscenza del territorio della Sardegna fosse inadeguata.

Non mi convince per nulla la sua proposta per gli specializzandi, che consiste nel dare delle borse di specializzazione da offrire ai medici di medicina generale che arrivano da fuori.

Questa idea non ha convinto solo me, ma anche l’ordine dei medici, gli specializzandi e i sindacati, perché fa acqua da tutte le parti.

Prendiamo come esempio un medico di Parma, che percepisce cinquemila euro al mese e visita i pazienti in un quartiere. 

Ecco, secondo la logica dell’assessore, questo medico si dovrebbe trasferire a Esterzili perché in cambio potrebbe fare la scuola di specializzazione.

Ci sono però due grossi problemi. Il primo è di tipo economico: per trasferirsi dovrebbe vivere da ‘’fuori sede’’, dunque quei cinquemila euro li spenderebbe praticamente tutti per vivere.

Il secondo problema è ‘’di tempo’’: quel medico dovrebbe fare dodici ore di corsia per specializzarsi, senza poter quindi fare il medico di base, poi prendere l’auto, andare a visitare i pazienti, girarsi mezza Sardegna e poi tornare a casa.

Conciliare le due cose, medico di base e specializzando, è praticamente impossibile.

Insomma, con queste problematiche, economiche e tempistiche, sinceramente, il medico in questione se ne sta a Parma, e non viene in Sardegna.

Il centrodestra invece, nella scorsa legislatura, ha fatto una serie di provvedimenti che hanno aumentato la disponibilità finanziaria per i medici di base che sceglievano zone disagiate, proprio perché sappiamo bene che non è complessivamente conveniente trasferirsi li.’

Alle elezioni regionali a Cagliari lei ha preso il 34% dei voti.

La causa principale del voto contro di lei sono stati, tra le altre cose, i numerosi cantieri, molti tuttora aperti. 

Difende ciò che ha fatto da questo punto di vista? Ha qualche rimorso in tal senso, non so, forse doveva comunicare meglio il significato del suo operato?

‘’Io difendo ciò che ho fatto, forse se tutto il centrodestra avesse avuto il coraggio di difendere quelle scelte e di spiegarle, il risultato sarebbe stato differente.

Quando ero Sindaco, lo voglio ricordare, ci sono arrivati soldi dal Pon metro e dal PNRR, dati in seguito al Covid. 

Erano una quantità importante di denaro che bisognava spendere in un tempo molto limitato; noi abbiamo cercato di fare tutto il possibile per spenderli tutti e avere anche delle premialità, delle quali chi c’è dopo di noi può probabilmente usufruire.

Ritengo che ci sia stata una strumentalizzazione da parte degli organi di informazione, che hanno parlato di ritardo dei lavori già a tre mesi dall’inizio dei cantieri, senza tenere conto che tutti i cantieri subiscono ritardi, perfino quelli privati. 

Non mi sembra che i lavori che svariati anni fa, con Massimo Zedda Sindaco di Cagliari, sono stati fatti in Via Garibaldi, il Corso e via Manno siano stati molto celeri: sarebbero dovuti durare un anno e sono durati due, tre anni, eppure non c’è stata tutta questa polemica sui cantieri.

Nella prima conferenza stampa ho chiesto pazienza ai miei concittadini, facendo l’esempio della casa: quando si ristruttura casa non è piacevole, siamo insofferenti, abbiamo gli operai dentro casa, non possiamo usare la casa come vorremmo, ma a lavori finiti quale sarà il risultato? 

La casa sarà più bella, più confortevole, più funzionale e avrà un valore maggiore. 

Io questo lo ripeterò all’infinito, poi, se lo avessero ripetuto tutti, e se anche gli organi di informazione lo avessero detto, avremmo avuto un risultato diverso.”

Il centrodestra in pochi mesi ha perso la Regione e il suo capoluogo. In entrambi i casi lei era protagonista: candidato presidente prima, sindaco uscente poi.

La domanda che le faccio è: Paolo Truzzu è il responsabile di tutto questo o solo il parafulmine di tanti problemi del centrodestra degli ultimi cinque anni?

“Io non ho mai creduto nei messia, ho già preso le mie responsabilità e continuo a prenderle, ma certo che pensare che la sconfitta a Cagliari e alle elezioni regionali sia imputabile interamente al sottoscritto significa sottrarsi davanti alle proprie responsabilità. 

Se negli ultimi cinque anni in regione fosse andato tutto bene, sarebbe stato ricandidato Christian Solinas, il presidente uscente, e non sarebbero venuti a chiedermi di candidarmi. Evidentemente qualche problema c’era.

Alle comunali poi, visto che si dice che il problema era Paolo Truzzu, Paolo Truzzu non c’era, eppure non mi sembra che le cose siano andate meglio: probabilmente la questione è più ampia. 

Come centrodestra abbiamo vinto bene alle regionali del 2019 con una serie di promesse, ma questi ultimi cinque anni non abbiamo governato bene, tant’è che i risultati elettorali, dalle elezioni regionali in poi, ci hanno sempre punito, permettendoci di vincere solo perché il centrosinistra era diviso, come alle elezioni politiche del 2022.

In quel caso il centrodestra ha vinto in Sardegna, ma a Cagliari, come in altre zone della Sardegna, noi eravamo al 40%, mentre centrosinistra e cinque stelle uniti erano al 60%. 

Poi il fatto che a sinistra fossero divisi permetteva al nostro 40% di essere superiore al loro 35%, e di farci vincere in numerosi collegi elettorali.

Faccio poi un’altra domanda: se avessimo vinto le regionali, sarebbe stato merito di Paolo Truzzu? 

Su Cagliari voglio ricordare che dal 2011 in poi, quindi negli ultimi 13 anni, l’unico che a Cagliari ha vinto con il centrosinistra ha vinto sono io. 

Ho delle responsabilità, ma ci sono delle responsabilità complessive: non può essere tutta colpa di uno, anche perché in politica non è mai così.”

Questo discorso lo si può fare anche per Cagliari? Alessandra Zedda, per esempio, avrebbe ragione a dire che ha perso le elezioni comunali non solo per colpa sua ma anche per ciò che è stato fatto da Paolo Truzzu negli ultimi 5 anni?

“Potrebbe anche essere, ma bisognerebbe vedere come è stata fatta la sua campagna elettorale.

Non può essere solo colpa di Alessandra Zedda se lei ha preso il 30%, ma non può neanche essere solo colpa di Paolo Truzzu, c’è un equilibrio.”

Come ultima domanda le chiedo, quali sono i temi più urgenti che Massimo Zedda, il nuovo sindaco di Cagliari, deve affrontare?

“Il nuovo sindaco deve innanzitutto chiudere i cantieri al più presto, ma ha poi una dotazione di oltre 240 milioni di euro di fondi che gli abbiamo lasciato per far crescere la città e che permetteranno di fare cose importanti, come la riqualificazione del terrapieno e di Viale Merello, ma anche tante altre iniziative sul sociale.

Ci sono anche  le risorse per realizzare l’housing sociale tra il CEP e il quartiere europeo con 140 appartamenti a canone agevolato.

Lasciamo anche in eredità la questione dello stadio e del palazzetto dello sport, ma anche il piano urbanistico, che trasforma l’area del porto e che lavora sulla 554 per risolvere il problema del traffico.

È sicuramente necessario fare degli interventi sul sistema dell’edilizia popolare sia a livello di manutenzione, ma anche nell’individuazione di nuove soluzioni che permettano di rispondere alle esigenze di tutte quelle persone che oggi non hanno le risorse per poter risolvere il problema abitativo, che, purtroppo non sono poche.”

Andrea Olla

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