Ho avuto il piacere di intervistare il più giovane candidato alle elezioni comunali di Cagliari: il diciottenne Giuseppe Serra.
Abbiamo parlato di giovani e politica, delle politiche giovanili da attuare nella nostra città e di tanto altro.
*Questa intervista non rappresenta un endorsement da parte mia al candidato, intervistato in quanto il più giovane, di cui però ne va apprezzata la voglia, nonostante l’età, di mettersi in gioco e al sevizio della città.*
Buona lettura!
Innanzitutto: perché ti candidi come consigliere comunale a Cagliari?
“Io sono appassionato di politica da quando ero piccolo.
Mi candido per avvicinare le nuove generazioni alle istituzioni, cosa che ritengo fondamentale.
Tutti credono che il consiglio comunale sia ‘’il primo passo per una carriera politica’’, ecco, per me non è così: io amo la mia città e credo che, essendo il comune l’istituzione più vicina ai cittadini, avere un giovane in consiglio comunale sia l’unico modo per avvicinare i giovani alle attività del comune che li riguardano.
Mi presento come un ponte tra giovani e politica.
Mi candido come consigliere comunale quindi perché penso di poter fare qualcosa di positivo per la mia città e anche perché credo che sia arrivato il momento di voltare pagina, di dire basta a quei consiglieri che da sempre occupano le poltrone del consiglio comunale e che si occupano di tutto tranne che dei giovani.
È ora di lasciare spazio a nuove idee e nuove persone”.
Tu sei giovane, anzi, giovanissimo. Cosa proponi per i giovani cagliaritani, e soprattutto, perché i giovani cagliaritani dovrebbero votarti?
“Il consiglio comunale è costituito da 34 consiglieri, tutti che si occupano di urbanistica, di economia, di turismo, di attività commerciali, ma nessuno che si occupa di noi giovani.
Vogliamo lasciare che i giovani siano l’unica componente non rappresentata? Con me in consiglio questo non accadrebbe.
Parliamo di progetti: Cagliari deve essere una città per i giovani tutto l’anno, non solo d’estate, tramite, ad esempio, eventi che rendano la nostra città al pari delle altre città turistiche.
Chi l’ha detto che Cagliari deve avere meno eventi di Rimini, di Gallipoli, o di altre città turistiche che conosciamo bene?
Cagliari non è inferiore alle altre città, semplicemente difetta di una buona organizzazione.
Con un’amministrazione efficiente Cagliari può essere invidiata da tutte le città turistiche d’Italia e d’Europa.
Altro elemento a cui tengo particolarmente è la scuola, sia le superiori che l’università: so bene come funzionano tutti gli organi studenteschi e quanto siano poco ascoltati.
I comitati studenteschi, le consulte provinciali e le associazioni universitarie troveranno in me una voce che porta in consiglio comunale le loro esigenze, che sono tantissime”.
Ti candidi nelle file di Fratelli d’Italia, ma sei stato per anni una figura di riferimento nella Lega, che hai frequentato e supportato da quando avevi 14 anni.
Perché questo cambio partito?
“Mi ero avvicinato alla Lega perché apprezzavo l’impegno e il progetto politico di Matteo Salvini.
Dal 2019 in poi però la Lega è cambiata moltissimo, e ho provato a sostenere il progetto originale del partito fino all’ultimo, senza riuscirci.
Ho fatto allora una scelta di coerenza: per continuare a battermi per ciò che credo, l’unico modo era aderire a Fratelli d’Italia, un partito dove ho trovato una classe dirigente seria, competente e che soprattutto mette al primo posto i giovani militanti”.
Cosa rispondi a chi ti dice che sei troppo giovane per fare il consigliere comunale?
“Essere giovani è un vantaggio, non uno svantaggio.
Sono una persona appassionata, piena di idee, conosco bene i regolamenti dell’amministrazione e le necessità dei miei coetanei.
La mia età, quindi, non è un problema, anzi, è una risorsa, perché mi permette di conoscere bene ciò che serve ai giovani cagliaritani, che sono sicuro apprezzeranno il mio progetto”.
Andrea Olla
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