GIUSEPPE FARRIS: ”MI CANDIDO PER RISOLVERE I PROBLEMI DEI CAGLIARITANI”

Ho avuto il piacere di intervistare Giuseppe Farris, candidato sindaco di Cagliari con una lista civica, Civica 2024.

Abbiamo parlato della città, di giovani, di sicurezza, di piste ciclabili e tanto altro.

Buona lettura!

Innanzitutto partiamo dall’inizio, lei si candida a Sindaco di Cagliari con una lista civica. Cosa l’ha spinta a candidarsi?

“Ciò che mi ha spinto a candidarmi è stato un moto di ribellione nei confronti della devastazione a cui stavo assistendo in città. Mi sono ritrovato in una posizione comune a tanti amici e amiche, che ci ha spinto a metterci tutti insieme e a creare questa nuova proposta politica”.

Perché corre con una lista civica, cosa non va bene nei partiti “tradizionali”?

“Noi abbiamo pensato di capovolgere il paradigma della politica, che ci ha abituato ad un modo di lavorare per noi sbagliato: la politica dice ai cittadini quali sono i loro bisogni e dà loro le risposte.

Noi abbiamo capovolto questo paradigma: siamo andati direttamente dai cittadini a chiedere loro quali fossero i loro bisogni per trovare insieme delle risposte; per questo abbiamo avviato la più grande campagna d’ascolto che la città abbia mai conosciuto: abbiamo intervistato in cinque mesi oltre diecimila cagliaritani, e abbiamo chiesto loro quali fossero i 3 provvedimenti che si attendevano dalla prossima amministrazione.

Questo lo potevamo fare solo con una lista civica”.

Parliamo proprio di questa campagna d’ascolto, che cosa le ha insegnato? C’è qualcosa che l’ha colpita in particolare? 

”La campagna ci ha dato delle risposte molto precise, che hanno segnato un trend molto netto.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la partecipazione dei cittadini, il fatto che avessero proprio voglia di esprimere la propria opinione, a prescindere da tutto: sesso, quartiere, professione, età”.

Parliamo ora di giovani. Nella nostra città, sempre più vecchia, c’è bisogno di interventi legati alle politiche giovanili? Se si, quali?

“C’è assolutamente bisogno di interventi strutturali a favore dei giovani.

Partiamo dai dati: Cagliari perde 1200 abitanti l’anno, che sono in larga misura giovani. 

Siamo seduti sopra una bomba ad orologeria: se non adottiamo correttivi che possano attirare i giovani a studiare, lavorare e vivere a Cagliari, questa città tra quindici anni sarà un cimitero per elefanti.

Noi proponiamo un assessorato alle politiche giovanili guidato da un giovane, e anche uno stretto accordo con l’università di Cagliari.

Negli ultimi anni c’è stata una battaglia per fare dell’ allora dismesso carcere di Buoncammino un campus universitario che facesse da anello di congiunzione tra il polo umanistico e quello giuridico-economico. 

Per chiudere, per noi i giovani sono importanti, e ve ne accorgerete alla presentazione delle liste: Civica 2024 si caratterizzerà per una larga presenza di donne e giovani”.

Parliamo ora di un tema a lei caro: il problema sicurezza nel quartiere Marina. Lei ha parlato di “vigili di quartiere”, ci può spiegare meglio questa proposta?

“Innanzitutto bisogna dire che il problema della sicurezza in città non è un problema che ha individuato Giuseppe Farris o Civica 2024, ma è in percentuale il secondo problema espresso dai cagliaritani: ben il 95%.

Inoltre, questo problema non colpisce solo i residenti della marina o del centro storico, ma quelli di tutta la città, anche nelle zone semiperiferiche e periferiche.

Noi non rispondiamo al problema con una mera dichiarazione programmatica: abbiamo pubblicato sul nostro sito (https://www.farrisindaco.it/) il fac-simile della delibera che andremo ad assumere nei primi 30 giorni di governo”.

Cosa intendete fare?

“Questa proposta di deliberazione contiene un pacchetto di misure che si incentrano sul vigile di quartiere. Noi vogliamo  istituire una figura, in divisa, H24, che vigili sui vari quartieri della città; vogliamo anche organizzare dei gabbiotti sparsi per il centro storico e riaprire la sezione della polizia municipale di Pirri: è inimmaginabile che Pirri non abbia un proprio corpo di polizia. 

Oltre a ciò bisogna assolutamente incrementare l’illuminazione pubblica che, oltre ad essere un deterrente per la microcriminalità, da ai cittadini una maggiore percezione di sicurezza”.

Parliamo di piste ciclabili.  Questo è un tema dove, almeno per ora, sia Massimo Zedda che Alessandra Zedda sono rimasti abbastanza ambigui, non hanno ancora chiarito bene la loro posizione.

Lei invece è stato molto netto: referendum per l’eliminazione delle piste ciclabili dal centro. Può spiegare meglio questa sua proposta?

“Intanto sia Massimo Zedda che Alessandra Zedda sono volutamente ambigui su questo tema perché il primo ha avviato le piste ciclabili, e la seconda interpreta una compagine, quella di centrodestra che, con il sindaco Truzzu, ha proseguito il lavoro.

Sappiamo quanto il tema sia divisivo e per questo, nonostante siamo consapevoli di una precisa esigenza dei cagliaritani, lo vogliamo sottoporre ad un referendum consultivo, cosa che nessuno aveva mai fatto.

Detto ciò, noi non siamo contro le piste ciclabili a priori: siamo a favore delle piste ciclabili intelligenti e contro le piste ciclabili stupide.

Le piste ciclabili realizzate in centro città sono illegali: non è stato fatto l’obbligatorio studio di fattibilità tecnico economica e non sono state sottoposte ad un’attività di monitoraggio.

Inoltre le piste ciclabili hanno fallito nel loro obiettivo di rendere Cagliari una città sostenibile: non si è ridotto né il livello di inquinamento, né il numero di auto circolanti, anzi, il traffico si è ancora di più congestionato.

E’ quindi evidente che la politica di mobilità sostenibile che si voleva raggiungere ha prodotto l’effetto opposto: le piste ciclabili hanno contribuito ad aumentare l’inquinamento perché le auto, non trovando parcheggio, continuano a circolare.

C’è anche un altro dato da considerare: la FIAB (federazione ciclisti) ci dice che le piste ciclabili a Cagliari sono percorse da meno di cento utenti al giorno; ecco, a fronte di questi neanche cento utenti al giorni sono stati tolti a Cagliari, in dieci anni, circa 1200 parcheggi”.

Cosa proponete di fare?

“La nostra idea è quella di fare un circuito ciclabile in centro, che si possa riconnettere alle ciclabili già realizzate in periferia, facendo passare le bici non attraverso gli assi viari principali della città, ma attraverso gli assi viari secondari, con il limite di velocità di 30 km/h.

Credo che questo possa soddisfare le esigenze dei ciclisti e al tempo stesso garantire flussi di traffico molto più rapidi”.

Ora le faccio una domanda più politica che pratica: alcuni vociferano di un possibile sostegno alla sua candidatura del Partito Sardo D’Azione, in questo momento in piena crisi interna. Conferma o smentisce? 

”Noi correremo da soli, non faremo nessuna alleanza con nessun partito e con nessuna coalizione. 

Noi siamo in campo dopo aver ascoltato 10063 cagliaritani e siamo qui per dare risposte precise: né il centrosinistra né il centrodestra possono essere soggetti con cui validamente interloquire, perché l’uno è stata sovrapposizione dell’altro”.

Bene, le faccio l’ultima domanda: qual è il valore aggiunto di Giuseppe Farris sindaco di Cagliari: avere un programma concreto? Essere slegato dai partiti?

“Il nostro valore aggiunto è il proporci ai cagliaritani dopo aver rovesciato il paradigma della politica: non siamo noi a dire cosa si deve fare, ma sono stati i cittadini della campagna d’ascolto ad averci indicato i loro bisogni, che solo noi possiamo soddisfare, perché i problemi che vogliamo risolvere sono stati causati da Massimo Zedda e proseguiti da Paolo Truzzu.

Questa è la nostra cifra, questo è ciò che ci contraddistingue dagli altri competitor in campo”.

Andrea Olla

Risposta a “GIUSEPPE FARRIS: ”MI CANDIDO PER RISOLVERE I PROBLEMI DEI CAGLIARITANI””

  1. Avatar ANDREAOLLA

    […] sue idee per le politiche giovanili dall’intervista che mi ha rilasciato il 25 Aprile scorso (intervsita Farris): Farris intende creare un assessorato alle politiche giovanili guidato da un […]

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