ALLEANZA PD-MOVIMENTO 5 STELLE, PERCHE’ E’ NECESSARIA?

Durante la campagna elettorale per le elezioni in Sardegna, ed ora in Abruzzo, si è tanto sentito parlare, tra le file del centrosinistra, di voto “in alternativa alla destra”.

Questa idea di base nelle campagne elettorali non sempre può portare risultati, ma ciò che è sicuro è che deve essere assolutamente accompagnata da progetti e programmi solidi.

Tutti sappiamo la fine che ha fatto Enrico Letta dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre 2022, probabilmente frutto della famosa campagna del ‘’SCEGLI’’.

L’errore non è stato tanto partire con questa idea di bipolarismo politico, ma non accompagnarlo, appunto, da un programma politico realmente accattivante per l’elettorato.

Elly Schlein e Giuseppe Conte devono stare ben attenti a non commettere questo errore, magari definitivamente accantonando il voto utile, il cosiddetto voto alternativo, e invece prediligere i programmi.

Le elezioni regionali in Sardegna ci hanno mandato un messaggio importante: PD e M5S vincono solo quando solo assieme. 

Attualmente nel nostro paese la destra è più forte e più potente, quindi già è un’impresa difficilissima vincere (il centrosinistra ha di fatto perso le regionali in Sardegna, guardando i risultati delle coalizioni), non basta quindi sperare in un errore del centrodestra così come lo è stato Paolo Truzzu (errore che credo prorpio non è stato ri-commesso in Abruzzo).

La politica è fatta di tante parole, pochi fatti, ma soprattutto di numeri (quelli che la Meloni non ha guardato quando ha imposto Paolo Truzzu), e i numeri dicono che sia il PD sia a maggior ragione i cinque stelle non ce la faranno mai a vincere da soli.

Questa alleanza, oltre che essere naturale visti i programmi molto simili dei due partiti, è quindi necessaria, e lo diventerà ancora di più se il governo cambierà la costituzione, realizzando l’agognato premierato: a quel punto sarebbe l’unica scelta possibile.

L’unico ostacolo dell’asse a trazione Schlein-Conte sono proprio questi due leader, Conte soprattutto.

In parlamento, il leader delle opposizioni è, di norma, il segretario del partito più votato, eppure Giuseppe Conte tenta in tutti i modi di superare la Schlein, spesso attaccandola.

Io credo che Conte consideri la segretaria del partito democratico più una rivale che un’alleata, e non ha alcuna giustificazione per questo.

Oltre che l’ultima tornata elettorale, a parlare chiaro sono tutti i sondaggi, che danno il Pd nettamente avanti. 

Conte deve fare un passo indietro. Solo così si può capire se lotta solo per il potere e la poltrona più importante d’Italia, quella da presidente del consiglio, oppure se lotta per i progetti e le proposte che racconta quotidianamente. 

Sono d’accordo con Conte quando dice che l’alleanza deve partire dai territori.

Prima in Sardegna, poi in Abruzzo, in vista delle prossime politiche, che credo proprio si terranno tra molto meno della fine naturale della legislatura (non appena la Lega, abituata ormai a far cadere i governi, capirà che gli converrà politicamente sgregarsi dal lavoro della Meloni).

E’ lì che la sinistra si dovrà far trovare pronta, con un’alleanza già rodata nei territori, credibile, con un (o una) leader convincente e soprattutto accettato dall’elettorato.

La strada è ancora in salita, ma, anche se con fatica, va percorsa. 

Ne va del futuro del centrosinistra e dell’Italia.

Andrea Olla

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