GIOVANI E POLITICA, PERCHE’ NON VANNO D’ACCORDO?

Proviamo a capire il perché della distanza tra giovani e politica, problematica centrale in questi tempi di scarse affluenze alle urne.

Da queste elezioni regionali è emerso un problema impossibile da non vedere che non riguarda un solo partito politico, né la politica intera, ma, purtroppo, riguarda tutti noi.

I giovani sono distanti dalla politica, molti non sanno, molti non si interessano.

Ho parlato con alcuni di loro per andare più a fondo e cercare di capire perché tra giovani e politica ci sia un tale distacco.

Eleonora, 19 anni, mi racconta che si sente irrilevante agli occhi della politica: ‘’sono giovane, a chi interessa come la penso?’’. Lei si vede distante dalla classe politica, ma lascia aperta una speranza: ‘’se la politica si avvicinasse più alla scuola mi sentirei molto più coinvolta’’. 

Parlo poi con Giuseppe, 18 anni, e Alessandro, 20 anni, due ragazzi che militano nella Lega. Mi dicono che si sono informati sui programmi tramite giornali e tv, oltre ad essere impegnati in prima persona nella campagna elettorale. 

Perle rare ai giorni nostri, tralasciando ogni comprensibile giudizio di merito. 

Gli chiedo perché secondo loro tra giovani e politica ci sia una distanza così ampia, e mi rispondono che secondo loro questo “rapporto mancato” sia causato soprattutto da una sfiducia degli adulti verso la politica, che si riflette poi sui più giovani. 

Quanto spesso si sentono, purtroppo, commenti di adulti che dicono “sono tutti uguali”, o “ma tanto sono tutti corrotti, rubano tutti”, riferendosi ai politici.

Giuseppe ed Alessandro tengono a precisare però che non è dovere solo della politica andare verso i giovani, ma sono loro stessi che dovrebbero interessarsi del loro futuro, di cui saranno i protagonisti.

Chiara, 18 anni, è di tutt’altra sponda politica. Chiacchierando con lei, le due parole che mi ha ripetuto di più sono state social e scuola. I social, dice Chiara, sono lo strumento migliore e più adatto che la politica ha per arrivare ai giovani, “io”, mi dice, “mi sono informata così”; e poi la scuola, che potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell’avvicinare giovani e politica, e che invece rimane ferma. 

Anche Nicola, 18 anni, mi dice la stessa cosa: ‘’in 5 anni di superiori ho sentito raramente parlare di attualità, sentirei la politica più vicina se se ne parlasse, per esempio, anche nelle assemblee d’istituto’’. 

Chiara e Nicola hanno ragione, e i frutti di questa distanza si vedono proprio a scuola. Le assemblee d’istituto, per esempio, nate nel 1974 in un periodo di grande partecipazione studentesca alla politica, ora risultano vuote, perché addirittura considerate dalla maggior parte degli studenti come un giorno di vacanza.

Serve invertire questo trend. Giovani e politica devono fare un passo in avanti, del resto ne vade il futuro della nostra società.

Andrea Olla

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